Cultura e Welfare Chiesa Matrice - Ginosa Il restauro dell’organo del ‘700

Chiesa Matrice - Ginosa Il restauro dell’organo del ‘700

Francesco Castria, Direttore Generale della RSA Residenza Villa Genusia, racconta il restauro dell’organo che ha coinvolto Civiltà Futura e i suoi soci lavoratori.

“Mi è stato chiesto cosa ci ha animato, per aderire alla richiesta della Parrocchia e della Confraternita della Madonna del Santissimo Rosario e Sacramento, di sostenere economicamente il restauro dell’Organo della nostra Chiesa Matrice di Ginosa. Innanzitutto la devozione per la Madonna del SS.

Rosario e Sacramento.

Un altro motivo, è il mio amore per Ginosa, qualche volta un po’ tormentato dalle sue resistenze al cambiamento, stato d’animo che supero grazie al mio forte legame per questo luogo, in cui sono nato e cresciuto fino all’età di 20 anni, per poi emigrare a Milano. Erano tempi difficili per la mia umile famiglia, mio papà falegname e mia mamma Anna Moretti sarta, hanno fatto tanti sacrifici per tirare avanti la famiglia e per mantenermi agli studi a Taranto. Ricordo molto bene lo scorrere modesto di quei passati anni e con quanta dedizione i miei genitori hanno gestito la crescita di noi figli, mia e di mia sorella Isabella, educandoci ad essere parsimoniosi e ad aiutare il prossimo bisognoso: “fa ben e scuord, fa mal e piens”.

Infine un’ultima ragione. Conoscendo ciò che rappresentano la Chiesa Matrice e il suo Organo per i ginosini, abbiamo deciso di fare loro un dono!

Questo dono, di riportare il pregiato strumento a suonare come in origine, non è estraneo alla nostra attività di assistenza, la musica è assolutamente funzionale al benessere psicofisico di una persona, anche se malate e non autosufficiente. Quindi fare assistere periodicamente i nostri ospiti della Residenza Villa Genusia ad una Messa Cantata, oppure ad un concerto in Chiesa, sicuramente hanno effetti terapeutici importanti.

Quindi se la musica e qualunque forma di arte è una terapia efficace, allora Cultura e Welfare, vanno coniugati, come facciamo noi in Villa Genusia, i bisogni culturali di una persona non vanno trascurati, anzi al contrario, questi vanno tenuti vivi ed alimentati con progetti terapeutici mirati di ogni tipo di arte (musica, canto, spettacoli teatrali, poesia, ecc.).

La Cultura, va aggiunto che, oltre a migliorare il benessere di una persona, è anche un importante conduttore per Stato Sociale, un formidabile condensatore di coesione sociale, perché da un evento, una performance, si possono innescare processi di costruzione di comunità, che cambiano le sue stesse regole in senso più aperto, inclusivo e solidale.

Inoltre la Cultura può svolgere un ruolo dirompente rispetto a modelli di servizi sociali del territorio, spesso vittime di routine burocratiche delle Amministrazioni Locali, il più delle volte dedite a costruire un consenso partigiano, piuttosto che salvaguardare il bene comune, i diritti e la salute dei cittadini più bisognosi, mirando l’efficacia, rispetto a un quadro di bisogni fortemente in  crescita.

Iniziative di questo genere, per riqualificare il nostro territorio, vogliamo farne delle altre e per questo, abbiamo l’idea di proporre a persone di buona volontà, un progetto associativo per elaborare un Piano Locale di Welfare State Culturale intergenerazionale e intersettoriale.